…e la legge morale dentro di me. (I.Kant)

Etica: felicità e salvezza

Nodo 12

Lo schema riprende la trattazione del manuale in adozione (Corso a cura di F.Palchetti, Dentro la filosofia. Nodi percorsi profili.1, Zanichelli, 1997).

Introduzione

L'etica filosofica antica

Caratteri generali

Aristotele (384-322)

Opere etiche: Etica Nicomachea, Etica Eudemia, Grande Etica, Politica, Economia.

Sistemazione e coronamento dell'etica classica in Aristotele

Il sapere pratico: etica (il bene del singolo) e politica (il bene dell'uomo nella comunità). La politica sussume l'etica (l'uomo è per natura socievole)

Autonomia del sapere pratico dalle altre scienze

L'uomo (anima e corpo) ha in sé il principio delle azioni

La phronesis identifica i comportamenti virtuosi mediante la mesòtes (lat. medietas, aurea mediocritas).

La giustizia è la virtù perfetta: giustizia distributiva [in proporzione ai meriti], commutativa [garantire a ciascuno il suo] ed equa [adattata al caso].

Educazione morale. Le virtù etiche

Educazione morale. Le virtù dianoetiche sono cinque e insegnabili:

tèchne, phrònesis, nous, epistème, sophìa

L'uomo trova la piena felicità nell'esercizio di ciò che più gli è proprio, la sapienza, facendosi con essa prossimo agli dèi;

ma l'uomo è naturalmente anche socievole e pertanto si realizza nella collettività e nell'amicizia;

soprattutto, sapienza non è saggezza, e l'uomo può essere saggio (nel morale e nel politico) senza necessariamente essere sapiente.

Socrate (469-399)

Intellettualismo etico

La filosofia è politica e la questione etica fondamentale è quella della giustizia civile

Platone (427-347)

Come saldare la giustizia dello stato e l'etica individuale, la psicologia e la politica?

Ingiustizia è prevaricazione di una parte dell'anima o di una classe di cittadini sull'altra

Regola massima di giustizia: fare o avere ciò che spetta a seconda della propria natura.

Epicuro (340-270)

L'etica è il cuore della proposta epicurea

Al centro l'aspirazione del saggio ad una vita intimamente libera, tranquilla, saggia

Fine dell'uomo, come di ogni altro animale, il piacere (edoné) come assenza di dolore

Corpo e anima.

La tranquillità dell'anima è turbata dalla paura della morte e degli dèi, la filosofia libera da queste paure.

Tetrafarmaco: "Non sono da temere gli dèi; non è cosa di cui si debba stare in sospetto la morte; il bene è facile a procurarsi: facile a tollerarsi è il male."

Compatibilità tra etica e fisica-ontologia epicuree: libertà di scegliere la saggezza vs. determinismo meccanicistico (atomi, vuoto e movimento). Enter la declinazione o deviazione casuale degli atomi (clinamen, parènclisis) e la distinzione tra anima (energia vitale del corpo) e animus (sede del pensiero, delle emozioni e della volontà, facoltà indipendenti). L'animus è libero dall'anima.

La tradizione stoica (III a.C. - II d.C.)

Crisippo di Soli, Sesto Empirico (Manuale), Marco Aurelio (A se stesso)

Necessità del reale-razionale e fato (heimarmène): ogni cosa è bene che succeda come dove e quando succede

Comportamento del saggio: coerenza (homologhìa) con se stessi e con le leggi della natura-ragione cosmica. Del resto: volentem fata ducunt, nolentem trahunt.

Ogni vivente si sente naturalmente a casa (oikèiosis) in se stesso e anche l'uomo nei primi tempi della vita, quindi asseconda spontaneamente i propri bisogni tanto quanto respinge ciò che nuoce. Ma con lo sviluppo della ragione nell'uomo e solo nell'uomo interviene una necessaria e perigliosa mediazione razionale (l'essenza della virtù) tra l'essere e il volere.

Libertà morale è adesione razionale volontaria alle disposizioni incontrovertibili del fato. La passione implica un atto improprio della ragione (non una mancata dominanza della facoltà razionale sulla parte concupiscibile o irascibile dell'anima come in Platone).

Vizio e virtù sono conformità o difformità della scelta individuale rispetto alla ragione universale. Virtù e vizio non hanno gradi: o sono o non sono.

Ciò che non è né vizio né virtù è indifferente (vita salute, ricchezza, bellezza sono preferibili, ma solo finché non implicano vizio, scelte in contrasto con la virtù)

L'etica filosofica cristiana

Caratteri generali

Libero arbitrio, grazia, male. Tre questioni connesse:

la vulgata di Pietro Lombardo (1095-1160): l'uomo è libero (nella volontà) e arbitro (nell'intelletto) di scegliere il male o il bene, sorretto dalla grazia.

Agostino (354-430)

Si Deus, unde malum? Ontologia del male. Due risposte connesse

Risposta alla dottrina manichea [Mani, III sec.d.C.] dei due principi contrapposti, Luce e Tenebre, in eterno conflitto.

Risposta alla dottrina pelagiana [Pelagio, IV sec.] secondo cui il peccato originale non ha intaccato la libertà dell'uomo.

Nota sulla radicale divergenza della interpretazione pelagiana del peccato originale rispetto a quella storicamente prevalsa grazie specialmente ad Agostino. Per Pelagio in Adamo peccammo tutti exemplo, non forma e il peccato di Adamo non si trasmette al genere umano. Conseguenze:

Posizione opposta di Agostino. Centralità della grazia salvifica. Onnipotenza divina e impotenza umana. Prescienza divina, responsabilità umana e predestinazione degli eletti e dei dannati.

Anselmo d'Aosta (1033-1109)

Interventi sul problema della Provvidenza (compatibilità tra prescienza divina e libertà umana)

Tommaso d'Aquino

Dio conosce per conoscenza sovra- o extratemporale i futuri necessari e quelli contingenti e questi ultimi rimangono non-necessitati. Quindi non prae-videntia divina, ma pro-videntia.

Intenzione, intelletto, volontà

Abelardo (1079-1142)

L'aspetto soggettivo e fondante dell'etica è puramente razionale e non necessita della Rivelazione.

Collegamento con lo Scito te ipsum dell'oracolo e di Socrate. L'etica come intenzionalità libera, cosciente e consensuale.

Primato dell'etica naturale sull'etica precettistica giudaica e sull'etica cristiana basata sulla Rivelazione.

Psicologia del credente imperfetto (cristiano o giudeo) la cui sicurezza dottrinale implica una superbia morale di cui il filosofo sa liberarsi.

Tommaso d'Aquino (1220-1274)

Conciliazione tra aristotelismo e cristianesimo. Razionalismo etico cristiano

Etica come scienza dell'azione e dei fini

Condizioni del fatto morale:

L'agire morale è adeguamento

Duns Scoto (1265-1308) e Guglielmo di Ockham (1280-1349)

Volontarismo etico particolarm. tipico del francescanesimo (terza fase della scolastica, contro il tendenziale razionalismo di Tommaso)